Indagato per abusi su minori, il cardinale George Pell è stato interrogato a Roma dalla polizia australiana: «Affermazioni totalmente false e completamente errata». Papa Francesco: «Una volta che la giustizia ha parlato, parlerò io»
Il cardinale George Pell, prefetto per l’Economia della Santa Chiesa, è stato interrogato nei giorni scorsi dalla polizia australiana in merito alle accuse per abusi su minori, avvenuti presumibilmente negli anni ’70 e ’80, per cui è indagato e rischia l’incriminazione formale nel suo Paese, l’Australia. Le indagini scattarono in seguito a due denunce presentate da ex studenti delle diocesi di Melbourne e Ballarat, dove l’alto prelato occupava posti di rilievo. Pell è stato ascoltato già quattro volte, tra febbraio e marzo di quest’anno, in video-collegamento da Roma, non per deporre su fatti direttamente a lui attribuiti, bensì per aver coperto reati commessi da sacerdoti delle sue diocesi, in particolare dall’ex sacerdote australiano Gerald Ridsdale, accusato di abusi sessuali su 54 minori.
Nei giorni scorsi gli investigatori australiani sono invece giunti a Roma per ascoltarlo sui fatti che lo coinvolgono in prima persona, dopo le denunce di due uomini, oggi 40enni, che lo hanno accusato di aver abusato di loro nel 1978-79, quando entrambe le vittime frequentavano la scuola primaria. Il cardinale ha nuovamente respinto tutte le accuse, ribadendo che le affermazioni secondo le quali avrebbe «abusato di qualcuno, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento della sua vita, sono totalmente false e completamente errate».
Papa Francesco: «Non si deve giudicare prima che la giustizia giudichi»
Interpellato questa estate sulla vicenda, Papa Francesco aveva dichiarato che le notizie sui presunti abusi di Pell erano ancora confuse: «Erano notizie di quarant`anni fa e neppure la polizia ci aveva fatto caso in un primo momento. Una cosa confusa». «Poi tutte le denunce sono state presentate alla giustizia – ha continuato il Pontefice – e in questo momento sono nelle mani della giustizia. Non si deve giudicare prima che la giustizia giudichi. Ma una volta che la giustizia ha parlato, parlerò io».