Quindici vigili del fuoco volontari sono stati denunciati per truffa allo Stato. Gli indagati facevano parte del turno D del distaccamento di Santa Croce Camerina, provincia di Ragusa: durante il loro turno gli incendi triplicavano, tanto che volontari di altri gruppi chiedevano di entrare in quella squadra.
Appiccamento di incendi dolosi e richieste d’aiuto simulate, una truffa che fruttava 10€ l’ora, il corrispettivo dovuto in caso di emergenza. Fatti che risalgono dal 2013 al 2015, e proprio per l’intercorso lasso di tempo il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’arresto solo per il caposquadra, Davide De Vita, 42enne di Vittoria, mentre gli altri 14 sono sotto inchiesta.
La terribile verità è esplosa in seguito alle segnalazioni del comando provinciale dei vigili del fuoco di Ragusa, che aveva registrato anomalie sugli interventi, nella fattispecie un numero di interventi della squadra D tre volte superiore a quello degli altri turni.
La truffa si sarebbe articolata seguendo una prassi consolidata: parenti e amici, complici, telefonavano denunciando roghi inesistenti, e De Vita, durante il turno di volontariato, si allontanava sul suo furgone per appiccare il fuoco. Favorevoli le condizioni meteo di caldo e vento, oltre che le condizioni boschive: in pochi minuti il fuoco divampava.
Riferiscono gli inquirenti che Vita è stato intercettato mentre addirittura vagheggiava su un eventuale posizionamento di una bomba, pur di percepire l’indennità.
Grazie ai gps montati dagli investigatori sulla vettura usata dal turno D, si è accertato che la squadra era sempre la più vicina all’incendio, ottenendo così la priorità d’azione. Era quindi quella naturalmente eletta a ricevere la chiamata d’intervento della centrale, pronta ad uscire con l’autobotte e accaparrarsi così l’indennità di 10€ l’ora.
Gli indagati, convocati in Questura, hanno ammesso le proprie colpe: complice un’intercettazione in cui alcuni dichiaravano “loro sanno tutto, sanno che abbiamo dato fuoco”.