Quando la misura è colma: la Presidente Boldrini e i bulli del web

Quattro anni di violenze verbali

Adesso basta. Inizia con queste parole un post pubblicato sulla sua bacheca Facebook della Presidente della Camera Laura Boldrini, da anni oggetto di insulti e ingiurie online. Minacce e volgarità – quello che possiamo a tutti gli effetti definire cyberbullismo – trovano oramai da anni fissa dimora soprattutto sui suoi profili social.

A novembre scorso la Presidente aveva condiviso pubblicamente una serie di messaggi offensivi rivolti alla sua persona, non oscurando nome e cognome dei bulli nella speranza di impartire una lezione di civiltà.

Lezione che il popolo del web non deve aver recepito, dal momento che ad aprile scorso si è diffusa un’ondata di fake news riguardanti sua sorella, rea, secondo i leoni da tastiera, di gestire una cooperativa (o addirittura 340, a detta dei più creativi) che ospitava migranti. In realtà, Lucia Boldrini era morta da anni, e in vita si occupava di restauri e affreschi. La memoria di un’innocente infamata da meschinità mista a sciacallaggio.

Il post di denuncia

Ritenendo la misura evidentemente colma, stamattina Laura Boldrini ha pubblicato un lungo post in cui ha fatto sapere che d’ora in avanti denuncerà gli autori dei commenti aggressivi: “Ho deciso che d’ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune.” Comunica la Presidente. “Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni”.

Il post include anche uno screenshot dei i commenti più beceri, che in realtà rappresentano solo la punta dell’iceberg di quattro anni di linciaggio personale. Segno che si è passato il limite, che dovrebbe pur essere ben visibile, tra opposizione politica e prevaricazione del buon gusto. Non goliardate ma violenza, come la Boldrini ha avuto già modo di sottolineare marcare pochi mesi fa.

La Presidente ha specificato infine che non può “chiedere ai nostri giovani di non soccombere e di denunciare i bulli del web se poi” è lei stessa a non farlo, evidenziando l’importanza di quell’educazione civica digitale il cui progetto verrà lanciato il prossimo anno.