Elezioni politiche, Di Maio: “Abbiamo già vinto”

Luigi Di Maio, il candidato premier del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato che ” abbiamo già vinto. Noi siamo davanti e loro ci inseguono”, e prosegue parlando di una rosea prospettiva in cui i parlamentari grillini presenti al Parlamento dovrebbero addirittura triplicare.

La promessa, lanciata in occasione della presentazione del candidato sindaco di Ivrea Massimo Fresc, è quella di rendere noti i nomi degli ministri papabili per un eventuale governo pentastellato. In questo modo, assicura Di Maio, gli italiani non voteranno a scatola chiusa.

Tutti i partiti si trovano comunque di fronte ad un’incognita: stando infatti all’attuale opinione pubblica, non è da escludere uno scenario in cui, chiunque sia il vincitore, non si arrivi al 40%, con un forte rischio quindi di ingovernabilità. Su questa ipotesi il candidato premier del m5s ha rilasciato una dichiarazione non priva di ambiguità: “Se dovessimo aver raggiunto meno, dovremo fare un appello pubblico a tutte le forze politiche presenti in Parlamento per dare un governo a questo Paese”.

Si presagisce un’intesa? L’apprezzamento di Salvini sulla frase di Di Maio “Prima gli italiani” lasciava immaginare futuri sviluppi, ma il leader della Lega, pur invitando il candidato pentastellato, afferma chiaramente di non voler scendere a compromessi.

Il Movimento intanto preoccupa gli antagonisti, a cominciare dai fortissimi toni di Berlusconi, che addita i militanti come una “formazione populista, ribellista, pauperista, quasi più pericolosa dei post comunisti del 1994”, e proseguendo con Renzi, secondo cui “l’avversario è l’incompetenza”.

Certo è che l’elettorato appare diviso come non mai, e i sondaggi elettorali mostrano chiaramente un Paese diviso in tre fette quasi equivalenti. Il vero nemico da sconfiggere rimane l’astensionismo, che durante le elezioni comunali e regionali dell’ultimo anno è stato protagonista indiscusso.

E come si è augurato il Presidente Sergio Mattarella, “mi auguro una grande partecipazione al voto, che nessuno rinunci a concorrere a decidere le sorti del nostro Paese”.