Vaccini: i bambini non in regola non ammessi a scuola

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vacciniContinuano le polemiche sulla questione dei vaccini, necessari per i bambini, per fare il loro ingresso nei nidi e nelle scuole materne. Sulla situazione è intervenuto Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, Associazione Nazionale Presidi. Giannelli ha fatto riferimento alla circolare del Ministero che ha stabilito come termine per la presentazione dei documenti la data del 10 marzo. Se i genitori non presenteranno la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione o l’eventuale prenotazione presso l’Asl di riferimento, non potranno vedere l’ammissione dei loro figli a scuola. L’Istituto Superiore di Sanità ha chiarito che da domani le famiglie dei bambini ancora non in regola saranno avvertite con una comunicazione scritta.

Le dichiarazioni dell’Associazione Nazionale Presidi

Antonello Giannelli ha dichiarato che il modo di operare dei presidi è stabilito secondo le norme in vigore. Tuttavia i dirigenti scolastici si trovano ad operare in una situazione di incertezza. La questione rischia di trasformarsi in un vero e proprio disagio, ma i presidi sono obbligati a rispettare la legge e quindi a non far entrare nelle aule scolastiche i bambini, i cui genitori non forniscono documenti sulla vaccinazione. Se non rispettassero questo obbligo, potrebbero incorrere in un reato specifico, che è quello di omissione di atti di ufficio.

Da parte dell’ANP arrivano anche delle polemiche su alcuni aspetti della legge sull’obbligo vaccinale. Antonello Giannelli fa sapere che si poteva fare di più, specialmente in quei territori in cui non è stato attivato un efficiente sistema di informazione. Tutto questo sarebbe stato importante per evitare una situazione di confusione.

Quanti sono i bambini non in regola con l’obbligo vaccinale

Secondo i recenti calcoli della Società Italiana di Igiene, in Italia i bambini che non sono in regola con le vaccinazioni sarebbero circa 30.000. La situazione è cominciata a cambiare con l’introduzione della legge sull’obbligo vaccinale. Per esempio si è visto che in Toscana nel 2016 la copertura per la polio era del 94,37%. Con la legge si è arrivati al 95,78%. Aumento anche registrato per la copertura per il morbillo, riguardo alla quale si è passati dall’89,38% del 2016 al 93,5%.

Anche i dati relativi ad alcune regioni come il Lazio e l’Umbria testimoniano un cambiamento radicale. Lo stesso si può dire per altre regioni, come la Puglia e l’Emilia Romagna.