Fontana di Trevi: le monete andranno al Comune

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fontana di treviA partire dal mese di aprile, le monete che i turisti gettano nella Fontana di Trevi verranno date al Comune e non più alla Caritas. Tutto ciò è in attuazione della delibera firmata qualche mese fa dal vicesindaco di Roma Luca Bergamo e dall’assessora alle politiche sociali Laura Baldassarre. Il Comune promette che i soldi saranno utilizzati per essere reinvestiti in progetti di carattere solidale.

Nel frattempo la Caritas sarà costretta a rinunciare a ben 1,4 milioni di euro. Non si tratta di una cifra di poco conto, visto che fino ad ora tutte le monete pescate all’interno dell’acqua della famosa fontana della capitale venivano utilizzate in maniera massiccia per alcuni servizi di prima assistenza nei confronti dei più bisognosi. La Caritas utilizzava le somme per organizzare posti letto, per distribuire cibo e vestiti.

Nel 2016 lanciato nella Fontana di Trevi circa 1 milione di soldi

I soldi che vengono raccolti nella Fontana di Trevi sono davvero tanti. È stato calcolato che, soltanto nel 2016, i turisti hanno lanciato in acqua così tante monetine da arrivare a superare la cifra di un milione di euro. Molti turisti infatti tengono a rispettare la tradizione, secondo la quale, lanciando una monetina all’interno della fontana, avranno poi la possibilità di ritornare a visitare la città eterna.

La tradizione è molto vasta in questo senso, perché si racconta anche che con due monete ci si può assicurare una nuova storia d’amore, mentre con tre monete si possono porre le basi fondamentali per aspettarsi un prossimo matrimonio.

Ogni anno, per raccogliere le monete nell’acqua, intervengono gli operai di Acea, la società che nella capitale italiana si occupa della gestione dell’acqua e dell’energia. Di solito le monetine vengono raccolte ogni 3 o 4 giorni. Tuttavia, nei periodi di alta stagione turistica, la raccolta si effettua ogni mattina.

La cifra di circa 1 milione e 400 mila euro raggiunta nel 2016 è quella che in media viene raccolta ogni anno. In base ad un accordo che era stato stabilito con il Comune di Roma, i soldi sono andati fino ad ora alla Caritas. Adesso che il contratto con l’ente benefico è arrivato a scadenza, il Campidoglio pretenderebbe questi soldi per sé. Si parla anche di un nuovo accordo con la Caritas, in modo che l’ente potrebbe ricevere una quota dei soldi raccolti, sempre da utilizzare per aiutare le famiglie in crisi.