Si arricchisce di nuove testimonianze l’inchiesta condotta da Ronan Farrow (figlio biologico di Mia Farrow e Woody Allen) che ora approda sulle pagine del New Yorker.
Farrow era già salito agli onori delle cronache negli anni passati per aver denunciato pubblicamente suo padre, reo di aver molestato la sorella Dylan. Una battaglia, quella sulle avance indesiderate alle donne di tutte le età, che deve stare particolarmente a cuore al reporter americano, tanto che dopo aver scoperto il vaso di Pandora sulle pagine del New York Times riguardo gli atteggiamenti “poco cavallereschi” del produttore Harvey Weinstein, rincara la dose con nuove interviste pubblicate dal New Yorker.
Una di queste è stata rilasciata da Asia Argento, che ha ammesso di essere stata importunata in maniera più che esplicita dal potentissimo produttore nel 1999. La Argento e Weinstein hanno incrociato le loro strade sul set di B. Monkey – Una donna da salvare (1999, regia di Michael Redford). Il film non è entrato nella storia del cinema per via del (poco) successo riscosso, ma fu in quel periodo che la giovane Asia, all’epoca 21enne, ricevette avance di natura sessuale dal produttore. “Se fossi stata una donna forte” confessa l’attrice italiana “gli avrei dato un calcio nelle palle e sarei scappata. Ma non l’ho fatto.” Il riferimento alla possibilità di essere immediatamente tagliata fuori dallo showbiz è evidente, e sicuramente deve essersi trattato di un’esperienza segnante per la Argento, che non esiste a definirla “un trauma orribile”.
Anche due top star di Hollywood come Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow hanno deciso di fare coming out ora che la bomba mediatica è esplosa. La prima ha subito violenza 1996 dopo aver ottenuto la parte di Emma nell’adattamento cinematografico del romanzo di Jane Austen, la seconda due anni più tardi in seno alla distribuzione del film Scherzi del cuore.
In tutti e tre i casi il modus operandi era il medesimo: invito in albergo e molestia che sfocia in aggressione. Delle decine di vittime di Weinstein, non tutte hanno avuto la forza di ribellarsi. La Argento, la Paltrow e la Jolie sì, mettendo la dignità davanti alla possibilità di una facile carriera.