Solo il 30% delle donne sottoposte a mastectomia sceglie la ricostruzione mammaria. La fondazione internazionale Beautiful After Breast Cancer è impegnata nel diffondere maggiori informazioni sulla chirurgia ricostruttiva e sui metodi non chirurgici per migliorare il proprio aspetto dopo la rimozione di un tumore al seno
Quest’anno, in occasione della Giornata internazionale per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria, BRAday svoltasi lo scorso 19 ottobre in molte città italiane, si è evidenziato come solo il 30% delle donne sottoposte ad asportazione chirurgica della mammella, sceglie successivamente la ricostruzione mammaria. «La ricostruzione mammaria, oggi è parte integrante della cura delle neoplasie mammarie. L’obiettivo del BRAday e della fondazione è informare chi affronta la malattia che la ricostruzione rientra nei servizi di Sistema Sanitario Nazionale e può essere effettuata anche in sede operatoria durante l’asportazione del tumore», ha dichiarato la Prof.ssa Marzia Salgarello, presidente della BABC Italia. Soltanto una donna su tre in Italia decide di sottoporsi ad un nuovo intervento di ricostruzione del seno dopo la mastectomia altre scelgono di convivere con la menomazione estetica. Il motivo principale che spingerebbe tante donne a rinunciare all’operazione sarebbe da legare alla paura, ma per gli esperti ricostruire il seno sarebbe l’unico modo per ritornare ad una vita normale.
«Se la paziente ha affrontato una radioterapia, che rende i tessuti atrofici e pieni di cicatrici, si opta per un lipofilling, cioè un trapianto di grasso autologo, o per la ricostruzione con lembi chirurgici prelevati da altri distretti corporei muscolari o cutanei, come l’addome o il dorso», ha spiegato un esperto. «Le protesi sono invece indicate nei casi in cui i tessuti sono abbastanza elastici. Quelle in poliuretano sono più stabili, quindi sarebbero da preferire nei casi difficili in cui mancano i tessuti che dovrebbero fornire sostegno alla protesi. Nelle donne in cui il trofismo cutaneo è piuttosto buono si possono però utilizzare quelle in silicone, che presentano dei vantaggi: ad esempio sono più morbide al tatto, mentre il poliuretano è più rigido», ha proseguito.
Tante paure dovute anche ad una scarsa conoscenza
Molte donne scelgono senza alcun problema di non rincorrere alla ricostruzione mammaria. Accettano il loro corpo sentendosi a proprio agio e femminili, nonostante la menomazione estetica. Altre invece scelgono di non affrontare l’intervento per paura di incorrere in ulteriori problematiche, paure accentuate da una scarsa conoscenza a riguardo. Per questo è nato il Bra Day 2016 con l’obiettivo proprio di informare le donne sull’utilità dell’intervento e smentire tanti luoghi comuni e paure immotivate.