Montecitorio vota sì per il testo sulle telecamere in asili, centri anziani e disabili. Passa la normativa con 279 voti favorevoli e solo 22 contrari. Le telecamere dovranno essere approvate dai sindacati e le immagini saranno visibili solo agli inquirenti
È stata approvata da Montecitorio la normativa sulla videosorveglianza in asili, scuole d’infanzia e strutture per anziani e disabili. Alla Camera si sono registrati in tutto 279 voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e d’opposizione di Centro Destra, 22 contrari, tra cui il partito di Sinistra Italiana e 69 astenuti appartenenti al M5s. Lo statuto è stato riportato dai relatori Gabriella Giammanco di Forza Italia e Antonio Boccuzzi del Partito democratico, ma è nato in seguito ad un lavoro bipartisan, costituito anche dall’impegno di alcune forze politiche: difatti, la stessa normativa, ha unificato tutte le 13 proposte, presentate in Parlamento nel corso degli ultimi anni. Ora, la legge, annuncia l’installazione di telecamere a circuito chiuso, per poter contrastare violenze e/o abusi su persone indifese tra cui disabili, anziani e minori. Tuttavia, dopo l’installazione delle suddette telecamere, bisogna che ogni lavoratore e ogni utente, o chi ne fa le veci ne sia informato. In ogni caso, le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, saranno cifrate con codici e saranno a disposizione solo di organismi certificati e della magistratura.
Test attitudinali al personale nel corso dell’anno
La magistratura, infatti, sarà l’unica titolata che potrà visionare le riprese solo dopo una segnalazione credibile o una denuncia. Le immagini non potranno essere viste da nessun altro, nemmeno dal personale della scuola. Tuttavia, per installare effettivamente le telecamere, bisognerà chiedere il consenso di tutti i sindacati e, in più, le telecamere dovranno essere indicate da cartelli segnaletici a tutti quelli che accedono in edifici monitorati. In aggiunta, il provvedimento, non riguarderà solo le telecamere di videosorveglianza: il testo prevede anche una delega, rivolta al Governo, al fine di «adottare un decreto legislativo in materia di valutazione attitudinale nell’accesso alla professioni educative e di cura», tradotti in test psico-attitudinali.
Questi test, come riportato da “Skynews24” potranno essere effettuati al momento dell’assunzione del personale e poi periodicamente, «nonché di formazione iniziale e permanente del personale delle strutture». La recente legge è scaturita in seguito ai diversi episodi di violenza e maltrattamenti sui bambini e disabili in centri specializzati degli ultimi anni che coinvolgono ora le cronache quotidianamente. Adesso il testo passerà al Senato per un giudizio finale.