Con una mossa che nulla avrebbe da invidiare a quella celebre di Berlusconi, quando nel 2008 con un annuncio a sorpresa promise l’abolizione dell’ICI, Renzi potrebbe aprire “col botto” la prossima campagna elettorale proponendo l’abolizione di una delle tasse più odiate dagli italiani: il canone Rai.
L’intento avrebbe una duplice funzione: primo, quella evidente di garantirsi l’empatia di una larga fetta di italiani votanti. Secondo, darebbe una spallata reale a un suo diretto concorrente per la corsa a Palazzo Chigi che si concluderà a Marzo 2018. Attualmente infatti i tetti legati agli introiti per emittenti radiotelevisive pubbliche e private differiscono in maniera sostanziale, proprio perché la RAI può contare sui soldi dei contribuenti. Eliminando il canone i guadagni diventerebbero gli stessi per tutti, con beneficio per la concorrenza ma a netto discapito per le reti private.
La decisione, che per il momento ha il solo carattere di indiscrezione, dovrebbe essere comunicata alla prossima direzione del Partito Democratico, e ha già fatto storcere qualche sopracciglio. In molti non capiscono infatti come possa una proposta del genere provenire proprio da Renzi, colui il quale si era impegnato in prima persona a far pagare il canone a tutti meno di un anno e mezzo fa.
Calenda: “no a promesse stravaganti”
Il riassunto dei malumori in casa PD sembra poter essere raccolto esplicativamente in un intervento del Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, che in un lungo tweet ha dichiarato quanto segue:
“Spero che l’idea di abolire il canone RAI sostituendolo con un finanziamento dello Stato non sia LA proposta del @pdnetwork x campagna elettorale come riportato da @repubblica. I soldi dello Stato sono i soldi dei cittadini e dunque sarebbe solo una partita (presa) di (in) giro (…) E un peccato che si debba ricadere sulla linea della promesse stravaganti a tutti su tutto (…)”
La partita interna al PD sembra essere dunque ufficialmente iniziata, ed è solo questione di giorni prima che si ripercuota a livello nazionale ed extrapartito.