Nella giornata di domani il capo dei Mossos d’Esquadra Josep Lluis Trapero e i presidenti delle due grandi organizzazioni della società civile indipendentista Anc (assemblea nazionale catalana) e Omnium Cultural, Jordi Sanchez e Jordi Cuixat, saranno interrogati a Madrid, rischiando rispettivamente 15 e 8 anni di carcere.
Questa mattina i tre sono stati ascoltati dal giudice della Audiencia Nacional, che li ha dichiarati indagati per sedizione in merito alle manifestazioni pacifiche, è bene puntualizzarlo, di Barcellona. Insieme a loro è stata interrogata anche l’intendente dei Mossos Teresa Laplana.
Rimane fermo sulle sue dure posizioni il premier Mariano Rajoy, che chiede al presidente catalano Carles Puigdemont di rinunciare alla Dui, la dichiarazione unilaterale di indipendenza. Per evitare che si voti lunedì a favore dell’indipendenza, la Corte Costituzionale ha sciolto le camere vietandone la riunione, ma i deputati intervistati sembrano intenzionati a non lasciarsi censurare e riunirsi nonostante il divieto.
Ricordiamo che in effetti il premier potrebbe fare appello all’articolo 155 della Costituzione, prendere il controllo della Catalogna, destituire Puigdemont, assumere il comando della polizia dei Mossos, sciogliere il Parlamento e convocare elezioni anticipate. Un braccio di ferro che però rischia di provocare agitazioni popolari, se non addirittura sommosse.
Il ministro degli esteri spagnolo Alfonso Dastis ha dichiarato che non saranno inviate squadre dell’esercito a Barcellona, parole che risuonano però in contraddizione con i provvedimenti del ministero della difesa. Gli agenti mandati in Catalogna, infatti, sono stati liquidati dagli alberghi che li ospitavano, e il ministero ha dunque inviato tutto l’occorrente logistico per supportarli: non è difficile quindi immaginare che non c’è nessuna intenzione da parte di Madrid circa uno sgombero dell’area.
Continua intanto la fuga dei big dell’economia dalla regione catalana: il Banco Sabadell ha deciso ieri di spostare ad Alicante la sede sociale, e molto probabilmente sarà seguito anche da Cava, società produttrice di spumante.