Catania: i tre leader del centrodestra trovano un accordo

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati a Catania per sostenere Nello Musumeci, il candidato di centrodestra alle elezioni regionali di domenica prossima.

Stando alle dichiarazioni, i tre avrebbero trovato un punto d’incontro. Berlusconi annuncia: “è andata benissimo“, e la Meloni sottolinea “tra di noi andiamo d’accordo”. Fa eco anche Salvini con una promessa: “ci rivedremo domenica dopo le elezioni siciliane”.

La presidente di Fratelli d’Italia lo ribattezza “il patto dell’arancino“, una lunga cena terminata a notte fonda presso la “Trattoria del Cavaliere” (sic!); forse non il contesto adatto ad un raffronto formale ma di  certo un’occasione per discutere di una larga intesa di centro-destra con cui presentarsi alle prossime politiche. Dichiara infatti Berlusconi che  un accordo “era già siglato, abbiamo gettato le basi del percorso per vincere le elezioni”.

Se qualche dubbio sulla coalizione poteva essere lecito visti i non pochi disaccordi (soprattutto sull’asse Meloni-Salvini), secondo il leader di Forza Italia si sarebbe trattato solo di mala informazione della stampa: “ma tra noi non c’è mai stato niente, sono stati i giornali a inventare lontananze che non ci sono mai state”. Insomma tra una ri-proposta del Ponte sullo Stretto e l’idea di un casinò per rilanciare l’isola, Berlusconi sembra essere tornato in pista.

Il patto non si fermerebbe comunque alla scala regionale: “credo che la volontà di dare all’Italia un governo di patrioti sia comune”, spiega Giorgia Meloni, “Non abbiamo di parlato premiership, di nomi, ma di obiettivi da darci”. Più cauto Salvini, che rinvia ogni decisione definitiva al post elezioni.

Quel che è certo è che la partita giocata in Sicilia potrà essere letta come un assaggio delle prossime elezioni politiche: da un lato il Movimento 5 Stelle, secondo gli ultimi sondaggi sempre più forte, dall’altro una destra che dopo le ultime disfatte sta cercando compattezza per conquistare nuovamente la fiducia degli elettori.