Ancora una volta, nella giornata di ieri Pyongyang ha causato tensioni internazionali a causa di un esperimento nucleare.
La detonazione ha provocato un sisma del 6.3, seguito da una seconda scossa di 4.2. Dai dati è emerso chiaramente che è l’esperimento nordcoreano più grande di sempre, con tanto di orgoglio della tv di Stato: “Abbiamo condotto con successo il test di una bomba all’idrogeno”.
Il Giappone ha immediatamente reagito tramite il premier Shinzo Abe, che ha additato il test “assolutamente inaccettabile”; la Terra del Sol Levante è stata anche la prima a confermare il test nucleare, ma per esprimersi sull’effettivo uso della bomba H saranno necessarie ulteriori analisi.
La Corea del Sud ha alzato l’allerta, e dichiara che farà pressioni al Consiglia di Sicurezza dell’Onu, al fine di isolare lo stato retto da Kim Jong-Un. La Cina ha subito presentato una protesta formale all’ambasciata nordcoreana a Pechino.
Il presidente degli USA Trump si fa sentire su twitter: “Il dialogo non funziona, la Corea del Nord capisce una cosa sola”, aggiungendo che il Paese è disposto a reagire con forza e attacchi preventivi. Al contrario è più cauta la Russia: Putin sembra volere intraprendere la strada della diplomazia e della politica, escludendo un intervento militare russo.
I leader del G7 hanno firmato una dichiarazione: “La Corea del Nord deve immediatamente” abbandonare “tutti i programmi nucleari e “continua il comunicato i programmi di missili balistici in una maniera che sia completa, verificabile e irreversibile”.
Le firme di Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk condannano”nei termini più forti possibili il nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord”.
Alla luce di questi fatti, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è oggi riunito d’emergenza, al fine di trovare una soluzione che garantisca la pace internazionale.