Johns Hopkins University di Baltimora ha messo a punto una ricerca secondo cui sarebbe possibile diagnosticare le otto forme di tumore più comuni tramite una semplice analisi del sangue che combina l’analisi del DNA e le proteine tumorali. L’affidabilità dei risultati varia in base al tipo di cancro, ma si parla comunque di percentuali sorprendentemente elevate: si va infatti dal 69 a 98%.
Nello specifico, il team di ricerca ha valutato le mutazioni di 16 geni e i livelli di 10 proteine. L’analisi in contemporanea di questi due strumenti è riuscita ad indicare l’insorgenza di tumori al seno, al fegato, al pancreas, ai polmoni, all’esofago, al colon retto, allo stomaco e alle ovaie. Il limite del test è quello di non essere stato testato in presenza di cancro diffuso ad altri organi: i soggetti che vi si sono sottoposto infatti non presentavano metastasi.
CancerSeek, il nome dato a questo nuovo metodo, è già stato testato su mille persone a cui era già stato diagnosticata una forma di cancro, più 850 volontari sani. I risultati sono stati ottimi soprattutto per la bassissima incidenza dei falsi positivi, che sono stati solo 7. CancerSeek si configura quindi sono il sistema migliore per la personalizzazione della terapia, e il team di ricerca è fiducioso nel prosieguo di questa scia positiva.
Una rivoluzione in campo oncologico che sarà accessibile a tutti. Il costo di questo esame del sangue potrebbe infatti aggirarsi attorno ai 400€, certamente non di più dei prezzi medi per gli screening ai singoli tumori. Riguardo i tempi, il test potrebbe essere disponibile su larga scala tra due o tre anni.
Della squadra fa parte anche l’italiano Cristian Tomasetti, che ha dichiarato alla Bbc che “da questa ricerca potrebbe derivare un impatto enorme sulla mortalità del cancro”, e specifica che “tra le neoplasie indagate ce ne sono alcune che non dispongono di screening precoce, come quella al pancreas”.