Elezioni 2018: quando si vota?

La data è sempre più probabile, e molto probabilmente torneremo a votare per le elezioni politiche il 4 marzo 2018. La decisione finale spetta al Governo, ma secondo fonti parlamentari la prima settimana di marzo potrebbe essere proprio quella giusta.

Legge di bilancio e scioglimento delle Camere entro capodanno

Anche per questo motivo, è probabile che il capo dello Stato scioglierà le camere tra Natale e Capodanno, in modo da segnare un’ordinata fine di legislatura. L’ultima tappa è la legge di bilancio che, tra i passaggi a Montecitorio e un breve ritorno al Senato, verrà approvata dal Parlamento il 22 dicembre.

Poi bisognerà attendere qualche giorno per il vaglio degli uffici del Quirinale, la firma del Presidente, e infine la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L’altra data cerchiata in rosso è il 28 dicembre, quando si terrà la tradizionale conferenza stampa del Presidente del consiglio.

Per decidere una data definiva salire al Colle non è obbligatorio; Mattarella e il Premier sono in continuo contatto e da sempre il capo dello Stato sottolinea di non essere personalmente legato a una data precisa, ma di attendere da governo e Parlamento indicazioni su quando si consideri esaurita la legislatura.

A quel punto, come prevede la Costituzione, Mattarella ascolterà i presidenti di Camera e Senato e firmerà il decreto di scioglimento delle Camere, potendo così cogliere l’occasione di spiegare nel discorso di fine anno le ragioni delle decisioni prese direttamente agli italiani.

Gentiloni resterà in carica anche dopo lo scioglimento

Sciolte le Camere, entro 70 giorni si tornerà a votare.

Si tratterà di uno scioglimento anticipato di poche settimane e soltanto tecnico, non politico, in quanto il governo Gentiloni che non è stato mai sfiduciato non è tenuto a dare alcun tipo di dimissioni. Inoltre Gentiloni resterà in carica per gli affari correnti anche dopo lo scioglimento delle Camere, e rappresenterà l’Italia e la sua stabilità anche all’estero.