ExoMars: schianto del lander Schiaparelli. Ignote le cause. Ma missione compiuta

ExoMars: schianto del lander Schiaparelli. Ignote le cause. Ma missione compiuta

Confermato lo schianto al suolo del lander Schiaparelli, della missione ExoMars. È precipitato sul suolo di Marte da un’altezza compresa fra due e i quattro chilometri. L’attenzione adesso si concentra sul computer di bordo. Ma, è presto ancora per dire quale sia stata effettivamente il problema

«Si sono fatti molti progressi e le analisi condotte finora hanno permesso non soltanto di confermare che Schiaparelli si è schiantato, ma si ritiene che sia caduto da un’altezza compresa fra 2 e 4 chilometri», ha dichiarato il direttore delle operazioni di volo delle missioni dell’Esa Paolo Ferri. «I dati che abbiamo dicono che la sequenza di atterraggio ha funzionato fino al distacco dello schermo posteriore del paracadute. L’accensione dei retrorazzi ha funzionato solo per tre secondi, poi il computer di bordo ha deciso di spegnerli, a quel punto Schiaparelli si è ritrovato con i razzi spenti e supponiamo che il lander sia semplicemente caduto», ha proseguito. «Le ultime letture dei dati ci indicano che dopo lo spegnimento dei razzi c’è stato un assorbimento di potenza compatibile con l’accensione di Dreams, la piccola stazione meteorologica che si sarebbe dovuta accendere dopo l’atterraggio sul suolo marziano. Questo implica due cose: che tutti gli strumenti sono entrati in funzione e che il computer ha impartito ordini in maniera errata agli strumenti, perché evidentemente pensava di essere già arrivato al suolo», ha spiegato Barbara Negri, responsabile dell’esplorazione e dell’osservazione dell’Universo dell’Agenzia Spaziale Italiana.

«Siamo riusciti a capire dov’è stato il problema. Ora dobbiamo capire cosa l’ha generato. Qualcosa ha fatto cadere in errore il sistema e gli ha fatto credere che il lander si trovasse a fine corsa, quando invece era ancora ad un minuto dall’arrivo, proprio in quegli istanti che gli addetti ai lavori chiamano minuti di terrore», ha dichiarato Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana. «Si è trattato di un errore fatale che ora dobbiamo identificare e analizzare con accuratezza. Dobbiamo capire cosa non ha funzionato, se, per esempio si tratta di un problema di software o di mancato invio dei dati da parte dei sensori di bordo», ha spiegato Barbara Negri. Per ragioni di ingegneria di sistema escluderei che si tratti di un guasto all’altimetro. Forse l’errore è altrove, sono certo però che, nei prossimi giorni, lo scopriremo», ha aggiunto Flamini.

Missione riuscita

«Per la quantità e qualità di dati che Stiamo ricevendo da Exomars è una missione riuscita. L’Europa ha un suo satellite nell’orbita di Marte», lo afferma il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston. «l Trace gas orbiter è perfettamente in orbita e operativo, e quindi in grado di monitorare e trasmetterci i dati sulla composizione dell’atmosfera marziana. Il lander Schiaparelli, che era un test, a quanto sembra ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo, come l’apertura del paracadute, lo sganciamento dello scudo termico e l’accensione dei razzi di frenata», ha proseguito. «Ci mancano i dati sugli ultimi secondi sui quali i tecnici stanno lavorando. Complessivamente siamo incoraggiati a proseguire il lavoro per exomars 2020, uno degli argomenti fondamentali della ministeriale», ha concluso.