Ipo Pirelli: un’analisi dei dati

In questi ultimi giorni è stato fissato il prezzo dell’IPO Pirelli. L’iniziale forbice 6,3-8,3 euro si era, lo ricordiamo, ridotta a 6,5-6,7. Il comunicato stampa diffuso dalla società informa che il prezzo è stato fissato alla quota minima del range, ovvero a 6,5€ per azione.

Il gruppo debutterà quindi in borsa (o per meglio dire, ritornerà dopo i due anni di assenza) a Piazza Affari il 4 ottobre con una capitalizzazione di 6,5 miliardi di euro. Il 6 novembre 2015, al momento del delisting, la capitalizzazione era di 7,5 miliardi di euro; nel frattempo però Pirelli è cambiata, e le trasformazioni avvenute hanno reso la società più solida, tanto che si possono ipotizzare, con le dovute cautele, buoni margini di guadagno per coloro che decideranno di investire.

Come è stato fissato il prezzo

Il punto di partenza per fissare la forbice di prezzo è stata l’analisi del mercato di riferimento.

In particolare si è applicato il metodo dei multipli di mercato, confrontando Pirelli con alcune società “sorelle” di produzione già quotate in borsa. Nokian, Continental e Michelin sono stati i tre produttori di pneumatici analizzati, società comunque full liner, cioè non focalizzate esclusivamente su pneumatici high value come invece è Pirelli. Per la fascia di lusso sono stati invece esaminate le due italiane Brembo e Ferrari.

Il secondo step, i cui dati sono stati incrociati con quelle dell’analisi competitor di cui sopra, è stato il metodo discounted cash, ossia la valutazione dei flussi di cassa prospettici attualizzati.

Dal range di costo così ottenuto si è infine scelto di fissare il prezzo alla soglia più bassa, ossia 6,5€ per azione; opzione innegabilmente market friendly, che spera di rendere appetibile l’acquisto ad una più larga fetta di mercato.

Uno sguardo al futuro

Decidere di investire in borsa è quasi sempre un azzardo, specialmente per i piccoli risparmiatori. Nel caso specifico di Pirelli è doveroso guardare però in avanti e tralasciare le turbolenze che hanno coinvolto l’azienda. Il management della società, infatti, ha presentato a fine luglio un preciso piano industriale fino al 2020, comprensivo di linee guida per le prossime operazioni e target economico-finanziari.

Il gruppo della Bicocca continuerà a focalizzarsi sul redditizio segmento Premium e Prestige, il settore di pneumatici d’alta gamma che ha trascinato Pirelli in un rally in ascesa senza precedenti. Altri investimenti saranno dedicati ad implementare l’esperienza del consumatore, con nuovi strumenti e prodotti. Intensificazione che riguarderà anche il business moto e le partnership con le più prestigiose case automobilistiche.

Il piano prevede anche due importanti novità: si tratta del lancio delle linee velo (dedicate alle biciclette) e cyber (analisi delle prestazioni degli pneumatici e della loro interazione con l’asfalto).

La crescita che il segmento di alto valore ha visto nell’ultimo anno e mezzo ha portato inoltre alla decisione di destinare nel periodo 2017-2020 ben l’82% degli investimenti in questo settore.

Queste strategie hanno condotto Pirelli a formulare un obiettivo reddituale ambizioso ma concretamente realizzabile: nel disegno si prospetta infatti un tasso di crescita maggiore o uguale al 9%.