Alla fine i militanti di Forza Nuova hanno fatto quanto promesso: si sono recati in formazione a “controllare” che la funzione religiosa tenuta da Don Biancalani si svolgesse secondo precetto.

Gli antefatti

Don Massimo Biancalani è salito alle cronache qualche giorno fa per aver postato su Fecebook alcuni scatti che ritraevano un gruppo di migranti da lui ospitati fare il bagno in piscina. La didascalia alle immagini postate, va detto, aveva la sua dose di provocatorietà in quanto recitava: “E oggi piscina! Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici”.

In un Paese in cui – fino a prova contraria – fascismo e razzismo sono ancora punibili per legge, i sorrisi dei giovani extracomunitari intenti a passare una giornata di svago devono aver smosso non poche coscienze. Le foto sono diventate immediatamente virali, e sono state riprese dal sempre attento Salvini che ha così etichettato l’accaduto: “Questo Massimo Biancalani – ha scritto sul suo profilo – prete anti-leghista, anti-fascista e direi anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero! Buon bagnetto”.

Punti di vista evidentemente agli antidoti; certo è che il potenziale divulgativo del leader di uno dei maggiori partiti italiani non è minimamente paragonabile a quello di un piccolo prete di provincia, e la faccenda è subito divenuta di portata nazionale.

La “vigilanza” di Forza Nuova

Non si è fatta attendere la replica degli estremisti di destra afferenti a Forza Nuova, i quali hanno immediatamente fatto sapere che si sarebbero recati ad assistere alle future funzioni del parroco per vigilare sulla cattolicità delle messe.

E ieri si sono presentati davvero, accompagati dalle forze dell’ordine e dagli epiteti della folla. “Fascisti“, quello più gettonato.

Lo stesso parroco ha voluto smorzare i toni già prima che la funzione avesse inizio, stringendo le mani agli autoproclamatisi vigilantes della cattolicità, chiedendo loro di rispettare l’ufficio religioso e ciò che rappresenta.