La donna 35enne era una maestra di scuola elementare ed era stata ritrovata domenica pomeriggio nel bosco di Rodero. La donna è stata riconosciuta solo nel lunedì pomeriggio. Ancora ignari i motivi del decesso: secondo le prima ipotesi sembra esser morta per un edema polmonare
Su un corso d’acqua sulla riva nei pressi della strada che da Rodero porta a Gaggiolo. È così che è stata trovata Nadia Arcudi, l’insegnate 35enne di scuola elementare, residente a Stabio in Svizzera e ritrovata morta in un bosco di zona. La donna è stata rinvenuta durante il pomeriggio di domenica 16 ottobre da una passante a cavallo nel bosco di Rodero, nel comasco. Il bosco, inoltre, risulta essere a pochi passi da Gaggiolo, frazione sia del comune italiano di Cantello che di quello di Stabio nel Canton Ticino. L’identificazione della donna, fin dagli inizi, era risultata difficoltosa: vestita solo di un jeans e maglietta di cotone blu a manica lunga, la donna non aveva con sé documenti, cellulare, né alcun altro effetto personale. Le impronte digitali di Nadia, inoltre, non erano stati archiviati dai data base italiani e non risultava nulla. Poi è giunta la dichiarazione di scomparsa dal confine: l’insegnante era stata data per scomparsa già da lunedì 17 ottobre, quando non si era presentata a lavoro. Tuttavia, la ragazza, non sembra avere altra vita al di fuori del fidanzato, della famiglia, della scuola o della fisarmonica di Stabio che frequenta regolarmente.
Mistero sul decesso
Secondo quanto si conosce sulla donna, non ci sarebbero stati motivi per compiere un omicidio, ma sembra che ci sia stata una circostanza tale da far sì che qualcuno la uccidesse in Svizzera per poi varcare il confine con l’Italia, che attualmente è privo di presidio fisso di controllo, e scaricarla nel primo bosco vicino incriminandosi così oltre che di omicidio, anche di occultamento di cadavere. Dai primi esami sul corpo della donna, si ipotizza fosse stato portato sul posto almeno 36 ore prima poiché era zuppo di pioggia che si è abbattuta sulla zona fino a sabato pomeriggio. Il cadavere non presentava nessun segno di violenza, lividi o ferite. Secondo la prima autopsia svoltasi durante la giornata di lunedì, su disposizione del sostituto procuratore di Como Massimo Astori, Nadia sarebbe morta per edema polmonare, ma rimane da capire ancora da cosa fosse stato causato.
Ora il medico legale ha prelevato alcuni tessuti dal corpo della donna per svolgere ulteriori accertamenti tossicologici. Nel frattempo continuano le indagini: il nucleo investigativo italiano sta setacciando la zona dov’è stato ritrovato il corpo. A Stabio le forze dell’rodine stanno interrogando il fidanzato ed i parenti stretti della donna per conoscere le sue abitudini e le sue frequentazioni.