Svezia: 20enne down scappa di casa, poliziotti gli sparano e muore

Svezia: 20enne down scappa di casa, poliziotti gli sparano e muore

La polizia svedese rimane sotto inchiesta per aver sparato ad un 20enne down che portava con sé una pistola giocattolo. Il ragazzo era stato intimato di far cadere la pistola, ma non ha ascoltato. Ferito all’addome, è morto per via delle lesioni

Svezia: 20enne down scappa di casa, poliziotti gli sparano e muore

Un epilogo inimmaginabile quello accaduto in Svezia, nei pressi di Vasatan, un quartiere di Stoccolma, quando la polizia svedese ha sparato ad un ragazzo di 20 anni affetto da sindrome di down e forma di autismo, come riportato dalla Bbc, in possesso di una pistola a giocattolo. L’episodio è cominciato nel tardo pomeriggio di venerdì 4 agosto, quando il ragazzo, con evidenti disabilità intellettive, è scappato di casa. Subito è seguita la denuncia di scomparsa da parte dei famigliari. Attorno alle 4 del mattino, si è registrata un’ulteriore chiamata da parte degli abitanti, che chiedevano l’intervento di una pattuglia per la presenza in strada di un uomo armato. Gli agenti, arrivati sul posto, si sono avvicinati al 20enne, Eric Torell, e gli hanno intimato di lasciar cadere la pistola, credendo fosse un’arma da fuoco. Il ragazzo non ha dato ascolto e la polizia ha cominciato lo scontro a fuoco colpendolo. Eric è stato immediatamente soccorso e portato in ospedale.

Tiden: «Incidente tragico»

Eric è stato ferito all’addome, ma il colpo è stato purtroppo fatale ed è morto per le ferite riportate. «È un incidente molto tragico e capisco che le persone vogliano risposte rapide», ha detto il procuratore capo Martin Tiden, che sta conducendo le indagini sulla condotta dei poliziotti. Addolorata la madre del ragazzo, Katarina Soderberg che, in stato di choc, ha effettuato delle prime dichiarazioni per il tabloid Aftonbladet, definendo il figlio come «la persona più gentile del mondo che non avrebbe fatto male ad una mosca».

Inoltre, la madre di Eric ha aggiunto: «Si vedeva lontano un miglio che era malato e che non poteva costituire una minaccia. Era come un bambino di tre anni», ha concluso la donna. Senza indugio, come confermato anche dal capo della polizia di Stoccolma Ulf Johansson, è stata aperta un’inchiesta e i tre agenti rimangono ora sotto accusa dopo l’accaduto.