Nuovo terremoto, stavolta l’epicentro è Castelsantangelo sul Nera, Visso e Camerino. Oltre 200 le scosse solo in 12 ore. Non ci sono feriti gravi. Il sindaco di Castelsantangelo spiega: «Il nostro comune non è raggiungibile». Renzi: «Ricostruiremo in modo serio»
Ancora una notte di paura nelle Marche. La terra ha tremato ancora durante la serata del 26 ottobre, questa volta con epicentro nella provincia maceratese tra Castelsantangelo sul Nera, Visso e Camerino. Le scosse arrivavano a magnitudo 5.4 e 5.9. E, mentre gli sfollati già pensavano di poter abbandonare la paura, durante la mattinata del 27 ottobre ci sono state altre terribili scosse che hanno terrorizzato nuovamente la popolazione marchigiana: alcune scosse di magnitudo superiori a 4 sono state avvertite attorno le 6:00 a.m., e un’altra attorno alle 10:30 di magnitudo 4.4. In circa 12 ore si sono contate già oltre 200 scosse, compresa quella attorno alle 19:30 di magnitudo 4.2, quest’ultima con epicentro a Norcia. Secondo il bilancio ufficiale riportato dal centro di coordinamento delle Marche, si parla di un ferito lieve in “codice giallo” registrato a Visso, ricoverato a Camerino con la frattura di un femore. In più ci sono stati altri tre pazienti con traumi cranici minori che sono stati trattenuti a Camerino ed un uomo morto d’infarto.
Sindaco Falcucci: «Castelsantangelo non è raggiungibile»
Tanti sono stati gli sfollati che, impauriti ed infreddoliti ma sani e salvi, hanno passato la notte in strada, dormendo in macchina davanti casa pur di evitare che la loro abitazione fosse vittima degli “sciacalli”. Le Molte, infatti, sono le abitazioni crollate o abbandonate di corsa dalle famiglie in preda al panico. Attualmente la situazione nella cittadina di Visso è «Due terzi del patrimonio immobiliare è inagibile» come raccontato dal sindaco Pazzaglini e riportato da “Il resto del carlino”. Mentre, a Castelsantangelo, il sindaco Falcucci, a “Radio Rai” ha spiegato: «Il nostro comune non è raggiungibile», per via degli enormi massi sulla carreggiata, l’unica strada che collega a Camerino. Proprio quest’ultima sembra essere la cittadina più colpita: Camerino, oltre a molti appartamenti distrutti, ha perso la sua torre campanaria del Santuario di Santa Maria in Via, già ricostruita in seguito ad un terremoto del ’97.
Nel pomeriggio del 27 ottobre, il presidente del Consiglio Matteo Renzi è giunto proprio nella cittadina ed ha effettuato un sopralluogo sulla zona rossa. Il premier ha spiegato: «Chiediamo al Parlamento, nel pieno rispetto dei ruoli, di fare più veloce possibile per approvare il decreto sul terremoto. Perché lì ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito. Serve un intervento strutturale per intervenire nelle zone colpite dal terremoto. Lo dobbiamo spiegare bene all’Italia, all’Europa, a tutti».
Premier: «Ricostruire presto e in modo serio»
Renzi ha aggiunto: «Come stiamo facendo ad Amatrice non dobbiamo lasciare che il riflettore si spenga su questi luoghi e cada l’attenzione della politica». Inoltre, il premier, ha voluto precisare come per Camerino e altri comuni coinvolti nel recente sisma, l’impegno del governo «è no alle tende, non ci prendiamo in giro». Difatti, anche nei centri colpiti dal terremoto il 24 agosto il presidente ha detto: «Abbiamo messo un po’ di tempo a convincere tutti a lasciare le tende, non possiamo immaginare di fare l’inverno in tenda». Il presidente del Consiglio ha infine aggiunto: «Oggi sono stati stanziati 40 milioni. Non basteranno, certo. Si aggiungono ai 50 milioni già previsti. Sono i primi segnali». Come per il sisma avvenuto in agosto, anche in questo caso il premier sottolinea il «ricostruire presto e in modo serio», spiegando d’essere «ottimista che riusciremo a farlo».