Il 2 agosto Amsterdam ha allertato la comunità europea per le uova contaminate da fipronil, un insetticida fuori legge se utilizzato su prodotti destinati al consumo, perché considerato moderatamente tossico per l’uomo.
A diffondere il panico sono le esportazioni: 15 risultano essere i Paesi coinvolti, tra i quali figurano anche territori fuori dall’UE, come Hong Kong e la Svizzera.
In Italia sono giunti 610mila chili di uova in guscio da gennaio a maggio, e altri 648mila in tuorli freschi, essiccati o congelati, più una quantità imprecisabile usata come ingrediente di paste e dolci.
Questi i numeri di Coldiretti, che sottolinea come le triangolazioni commerciali rendano ancor più difficile la situazione; in Italia infatti le uova sequestrate sono state acquistate sotto forma di ovoprodotti da un’azienda francese, che a sua volta importava le uova dai Paesi Bassi
Il ministero della Salute ha emesso oggi una nota di rassicurazione: tra le aziende che hanno acquistato uova contaminate dall’Olanda, questa francese risulta l’unica, nell’ultimo trimestre, ad avere avuto rapporti commerciali con l’Italia. Ad oggi, quindi, sul suolo nazionale non risultano distribuite uova o derivati contaminati da fipronil.
In queste ultime ore Giuseppe Ruocco, direttore generale della Sicurezza alimentare del Ministero della Salute, ha comunicato che le Regioni riceveranno delle tabelle contenenti il piano di controllo a campione, in modo da garantire le verifiche e i controlli necessari.
Intanto il ministro della Salute olandese Edith Schippers fa ammenda: l’Aia era al corrente dell’utilizzo di fipronil già da novembre 2016, ma non c’erano indicazioni in grado di lasciare supporre che potesse trovarsi anche sulle uova.
Inchieste penali sono state già avviate in Belgio e in Olanda. Qui sono stati arrestati due manager di ChickFriend, Martin van B. e Mathijs IJ, sospettati di aver usato fipronil sul pollame, e 150 allevamenti sono stati chiusi in via cautelare.